giovedì 17 settembre 2015

Non c'è #Venezia72 senza 3!


Il primo post di un blog è sempre il più difficile, non si sa mai di cosa parlare e c'è un certo imbarazzo.
Dopo mesi di riflessioni e ripensamenti (apro il blog? lo cancello? aspetto a scrivere il primo post? eccetera), ho finalmente deciso di aprirlo ufficialmente parlando della mia esperienza alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, che ho frequentato per il terzo anno consecutivo ("non c'è due senza tre", vedi il titolo del post che ovviamente nessuno capirà) insieme alla mia Venice-buddy, nonché BFF da 15 anni, Lucia (Movies in Cups).
Super cariche e armate di spray antizanzare, siamo quindi sbarcate al Lido nel primo week-end del Festival, per un po' di (in)sano vip-watching, per incontrare alcuni amici e vedere The Danish Girl.

Day 1 - "THE NOISE, THE PEOPLE!"
Dopo un lungo viaggio in treno, alcuni problemi per trovare l'ostello (Venezia = labirinto) e un vaporetto sbagliato, siamo finalmente arrivate alla Terra Promessa al Lido e, attraversato il Movie Village, ci siamo dirette verso il red carpet di Black Mass dove la situazione era la seguente:




Gente che urlava in preda all'isteria, gente che spingeva, gente con i selfie stick, gente sugli sgabelli, gente sulle spalle di altra gente, a loro volta sulle spalle di altra gente. L' A P O C A L I S S E.
Mai vista una cosa del genere. 

In conclusione: Johnny Depp e Amber Heard li abbiamo visti solo dal maxischermo.

Più tardi ci siamo visti con alcuni amici e incontrato Claudio Di Biagio, regista e youtuber (nonapritequestotubo), disponibile e gentilissimo, è stato un piacere sentirlo parlare di cinema e dei film in concorso.

Per concludere la prima giornata in bellezza, ci siamo fermate davanti l'uscita della Sala Grande, dove si erano riunite parecchie persone alla fine della proiezione di Black Mass. E' lì che abbiamo visto Johnny Depp salire in macchina e salutare i fan. Poco dopo hanno fatto la stessa cosa Elizabeth Banks e Diane Kruger (che indossava a mio parere uno degli abiti più belli di Venezia72, disegnato da Jason Wu per Hugo Boss) con il marito Joshua Jackson.


Day 2 - UN ARCOBALENO PER EDDIE 
Sbrigate alcune commissioni vitali, ci siamo dirette al Lido principalmente per cercare di avvistare gli attori del film The Danish Girl: Eddie Redmayne, Alicia Vikander, Matthias Schoenaerts e Amber Heard (impresa drammaticamente fallita per questioni di "posto sbagliato al momento sbagliato").
In compenso abbiamo visto un'abat-jour Sia e un paio di personaggi del trash italiano salire in barca.

6 ore e tre pacchetti di Pavesini più tardi, in trepidante attesa per il red carpet di The Danish Girl, il diluvio universale si è abbattuto sulla laguna, quindi abbiamo subito cercato un riparo e aspettato.
Avevamo deciso di andarcene quando, all'improvviso, un segno divino: era uscito l'arcobaleno e, poco dopo, smise di piovere.

Tornate verso il red carpet, stavano cominciando i preparativi per l'arrivo delle star:
La prima ad arrivare è stata la madrina del Festival Elisa Sednaoui, in Burberry Prorsum, simpaticissima e sempre raggiante.




A seguire, Amber Heard (con un floreale abito firmato Alexander McQueen) e, a sorpresa, Johnny Depp, subito sgattaiolato in Sala Grande.
Gran finale: Alicia Vikander (in un abito Louis Vuitton che sinceramente non mi ha fatto impazzire), Matthias Schoenaerts e EDDIE REDMAYNE (+ consorte).





Purtroppo non siamo riuscite a prendere autografi perché eravamo parecchio in giù (vedi foto del tweet in alto), ma non ci siamo scoraggiate perché il giorno seguente avremmo avuto il privilegio di vedere in anteprima The Danish Girl.

Ultimo red carpet della serata quello di Equals, con Kristen Stewart (per la prima volta con un abito che mi piace, firmato Chanel) e Nicholas Hoult.



Day 3 - IL D(ANISH GIRL)-DAY
La mattina del terzo giorno l'abbiamo riservata per un po' di sano shopping. D'altronde, chi non torna a casa da Venezia senza una cartolina con un gattino vestito da Arlecchino? (Hint: io)
Dopo pranzo piccola sosta sul Canal Grande, dove abbiamo osservato i preparativi per la Regata Storica, con tanto di orchestra su una barca (UN'ORCHESTRA!!! SU UNA BARCA!!!).

Poi finalmente il momento tanto atteso arrivò: The Danish Girl.
In breve, il film racconta la vera storia di Einar Wegener (Eddie Redmayne) pittore danese che, tra gli anni '20 e '30, decide di sottoporsi per la prima volta nella storia ad un intervento chirurgico di riassegnazione sessuale. Gerda (Alicia Vikander), sua moglie, inizialmente incredula e titubante, lo sosterrà comunque durante la sua transizione da Einar a Lili.
Tra gli altri interpreti abbiamo Amber Heard (Oola, amica ballerina della coppia), Matthias Schoenaerts (Hans, amico d'infanzia di Einar) e Ben Wishaw (Henrik).

Sublime e a tratti poetico, l'ho adorato dalla prima all'ultima scena. 
Ho adorato la fotografia, la scelta di una palette di colori ben definita come in un dipinto, la soundtrack (di Desplat, per la cronaca), i costumi semplici ma mai banali e, ovviamente, la storia.
Ho adorato il fatto che non si riesce a capire chi è di preciso il protagonista: se in una scena credete che sia Eddie, nella scena successiva la capacità recitativa di Alicia ve ne farà dubitare.
Ho adorato il modo in cui Einar sfiora i tessuti e come, anche dalle piccole cose, capisci sin dall'inizio del film che Lili è sempre vissuta dentro di lui (in un recente reblog di Tumblr ho spiegato che non è nato come un gioco, come ti fanno intuire dal trailer).

Per concludere l'esperienza in bellezza, ci siamo dirette per un'ultima volta al Lido e, visto che avevamo perso il red carpet di A Bigger Splash per un soffio, ci siamo appostate all'uscita della Sala Grande verso la fine della proiezione.
Nel giro di pochi minuti ci sono passati ad un metro di distanza (erano A PIEDI) Elizabeth Banks, Alfonso Cuaron, Terry Gilliam, Diane Kruger e Joshua Jackson. Bonus: Tilda Swinton in macchina (grazie Tildona per esserti fatta luce con il telefono ♥).


Un dubbio, però, ancora mi attanaglia: MA FASSBENDER C'ERA VERAMENTE oppure è stata un'apparizione divina che solo pochi eletti hanno avuto il privilegio di vedere?

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